Il vomito nel cane e nel gatto
Tutto quello che devi sapere e quando conviene preoccuparsi

Perché il cane vomita e come intervenire

 Il vomito è un sintomo molto aspecifico, cioè presente in corso di tantissime condizioni, che possono essere più o meno gravi. Alcune sue caratteristiche possono aiutarci a comprendere meglio gravità, possibili cause e come intervenire nel modo più appropriato.

1. Sicuri che sia vomito?

Distinguere il vomito dal rigurgito

Innanzitutto bisogna assicurarsi di saper distinguere il vomito dal rigurgito. Non sono la stessa cosa e hanno cause radicalmente diverse.

Vomito

Espulsione di cibo o materiale liquido, dallo stomaco o dal primo tratto intestinale, preceduta da segnali anticipatori, quali aumento della salivazione, conati e contrazioni addominali ben visibili. Questa sequenza di eventi necessita di un riflesso centrale mediato da recettori che vengono attivati da diverse cause, tutte accomunate da uno stimolo che l’organismo reputa pericolo.

Rigurgito

Fuoriuscita passiva di cibo o liquidi dall’esofago o dallo stomaco, senza la presenza di uno specifico riflesso, ne’ di segni anticipatori. In particolare sono assenti i conati e le contrazioni muscolari. L’animale emette il contenuto semplicemente aprendo la bocca.

La differenza chiave è quindi la presenza o l’assenza dei segnali anticipatori. La cosa importante è guardare l'animale mentre rimette il materiale: se ci sono evidenti movimenti dei muscoli addominali, si tratta di vomito. 
Il gatto nella maggior parte dei casi presenta vomito e non rigurgito, ma in questo animale la distinzione è più complicata da notare, perché in genere cerca di nascondersi nei momenti di debolezza. Se il gatto mangia il materiale appena espulso di solito si tratta di rigurgito, perché raramente ingerisce il materiale che ha vomitato.
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Questo accorgimento non vale per il cane che, soprattutto quando rimette materiale indigerito, può facilmente rimangiarselo.

Comprendere questa distinzione ed identificare il sintomo di cui soffre il nostro animale, ci permette di focalizzarci su alcune cause e contemporaneamente di escluderne altre.

Cause di rigurgito

Il rigurgito è un sintomo specifico di una patologia a carico dell'esofago, il primissimo tratto dell'apparato digerente subito dopo la bocca e prima dello stomaco. L'esofago può essere malfunzionante per delle patologie primarie, come ostruzioni, megaesofago ed esofagite, oppure per patologie secondarie che colpiscono l'esofago, ma originano in altri distretti del corpo. Ad esempio tutte le condizioni che causano vomito cronico, quindi episodi di vomito ripetuti, possono causare infiammazione, quindi esofagite e megaesofago. Per questo motivo è fondamentale non sottovalutare il sintomo quando esso si ripete, anche se in modo saltuario. Altre condizioni molto diverse tra loro, come disturbi neurologici, neuromuscolari, infettivi, autoimmuni ed endocrini, possono essere alla base di disturbi dell'esofago. In questo caso è opportuno rivolgersi al proprio veterinario per iniziare l'iter diagnostico più appropriato.

Cause di vomito

Il vomito è un sintomo che origina grazie ad un riflesso protettivo, innescato dalla presenza di qualcosa che il corpo ritiene pericoloso. Come tale, non è necessariamente da esorcizzare, ma è importante indagarne le possibili cause. Una valutazione fondamentale è il cosiddetto "stato clinico" dell'animale, cioè come sta: il vomito può essere l'unico sintomo presente e non compromettere lo stato generale dell'animale, che rimane vigile, attivo e a volte anche con molto appetito; oppure la patolgia sottostante può evolvere più o meno rapidamente e compromettere lo stato clinico, con un grave coinvolgimento sistemico: l'animale inizia ad essere poco vigile, perde l'appetito, lo stato mentale può essere alterato, ecc. Naturalmente a seconda del caso è diversa la gravità e l'urgenza di contattare il veterinario.

 

Vomito acuto

Un'ulteriore distinzione che conviene fare prima di elencare tutte le possibili cause, è tra vomito acuto e vomito cronico. Il vomito è acuto quando dura da meno di 5 giorni, è cronico quando gli episodi continuano per più di 5 giorni oppure si ripresentano frequentemente in un arco ristretto di tempo. Se un cane vomita solo per qualche giorno, poi sta bene e poi vomita di nuovo a distanza di qualche settimane, si inizia già a parlare di vomito cronico e non è una condizione normale.

Quando lo stato generale dell'animale rimane buono nonstante il vomito, spesso le cause sono parassitosi lievi oppure gastroenteriti aspecifiche. Possono essere causate da una semplice indigestione, un'intossicazione alimentare, da qualcosa che il cane ha mangiato, volontariamente o accidentalmente, da alcune sostanze tossiche inalate, dalla puntura di qualche insetto, ecc. Come avviene per l'uomo, in molti casi il vomito termina da solo dopo che viene rimosso lo stimolo dannoso.
Se il vomito non cessa nell'arco di qualche ora o se lo stato dell'animale inizia ad essere sempre più grave, le cause sottostanti possono essere patologie sistemiche (come ad esempio gastroenteriti gravi, avvelenamento, ingestione di tossici, malattie di alcuni organi), diabete, Morbo di Addison, o patologie gravi degli organi addominali, come la torsione dello stomaco e l'occlusione intestinale (ad esempio causata da oggetti ingeriti o da neoplasie).

A seconda dei casi, il veterinario può decidere di effettuare una serie di esami, a partire dagli esami del sangue, esame urine ed esame feci, radiografia ed ecografia addominale. L'endoscopia è spesso il passo successivo quando si rileva la presenza di un corpo estraneo nello stomaco, mentre in caso di torsione o occlusione intestinale è in genere necessario procedere con intervento chirurgico.


 Principali malattie associate al sintomo del vomito e possibile iter diagnostico.

2. È un cucciolo, un animale adulto o un anziano? Quante volte ha vomitato? È molto stanco oppure continua ad essere vivace e l’appetito è conservato?

Età, vivacità e presenza di altri sintomi

Se vomita una sola o poche volte, senza perdere la sua vivacità, la causa può essere ad esempio un’indiscrezione alimentare autolimitante. Purché questo non succeda più di qualche volta all’anno, può essere del tutto normale e non destare particolare preoccupazione.

Come già detto anche per quanto riguarda la diarrea , se l’animale è un cucciolo molto giovane o un animale già particolarmente debilitato, è necessario prestare più attenzione, in quanto può subentrare la complicanza della disidratazione con squilibri degli elettroliti nel sangue.

 

Nel caso di un cucciolo che non ha ancora completato il protocollo vaccinale, oppure se le vaccinazioni sono state sospese, sono da prendere in considerazione anche le malattie infettive e in questo caso è assolutamente necessario un controllo veterinario quanto prima.

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Vomito ripetuto e frequente, addome gonfio, mucose pallide, molto scure, secche, o giallastre (normalmente sono di un bel rosa acceso), tremori, abbattimento progressivo o improvviso, febbre o ipotermia, coliche addominali, diarrea, perdita di peso, sono alcuni dei principali sintomi che possono accompagnare quello del vomito e che richiedono il consulto immediato del proprio veterinario.

3. Che aspetto ha il vomito?

Colore e consistenza

Vomito con sangue
Se il colore è scuro significa che il sangue è digerito e di solito indica una patologia piuttosto grave ed è opportuno contattare immediatamente il veterinario. Le possibili cause, anche in questo caso, sono diverse a seconda che il vomito sia acuto (avvelenamento, trauma) o cronico (erosioni o ulcere intestinali, corpi estranei ulceranti, malattie intestinali).
Tracce di sangue rosso vivo possono essere visibili nel vomito dopo episodi ripetuti e ravvicinati a causa dell'infiammazione che si genera nello stomaco. Normalmente è un sintomo meno grave, ma richiede comunque ulteriori indagini.

Vomito marrone con odore di feci
È il vomito fecale ed è di solito presente in caso di ostruzione intestinale. Le cause possono essere diverse: molto spesso si tratta di ingestione di corpi estranei, ma anche la presenza di masse tumorali, boli di pelo o costipazione. La compromissione del tubo intestinale può anche essere causata da un evento chiamato intussuscezione, in cui la parete di un tratto dell'intestino viene inglobata all'interno del tratto successivo. Sono tutte condizioni gravi, che richedono l'immediato intervento veterinario, anche nei rari casi in cui l'animale continuasse ad essere vivace e con appetito.

Vomito esclusivamente acquoso

Anche questo è un segnale grave che richiede di contattare il proprio veterinario. Le cause potrebbero essere diverse, ma tutte potenzialmente gravi.

Vomito giallo o con schiuma
È quello che viene spesso definito vomito biliare.
Il colore giallo è dato dalla bile, una sostanza prodotta dal fegato e rilasciata nel primo tratto dell'intestino per digerire i grassi. La stessa condizione può manifestarsi anche con vomito schiumoso giallastro. Si verifica di solito al mattino presto o comunque quando l'animale rimane a digiuno per molte ore. Quando l'intestino è a riposo, è più facile che il liquido biliare retroceda verso lo stomaco, causando irritazione della mucosa gastrica che innesca il riflesso del vomito. Non è una condizione normale e non va sottovalutata. Spesso una corretta gestione alimentare e la somministrazione di pasti più frequenti e più digeribili sono accorgimenti sufficienti a controllare questo sintomo. Quando ciò non bastasse, è opportuno eseguire gli accertamenti diagnostici per l'esclusione di neoplasie e malattie del fegato.
Episodi di vomito con schiuma biancastra, sempre se non eccessivamente frequenti, possono invece verificarsi in seguito a ingestione di erba o troppo cibo. Anche in questo caso, ciò che fa la differenza per quanto riguarda la gravità, è lo stato generale dell'animale.

Vomito con cibo non digerito
La gravità del sintomo dipende anche da quando si verifica il vomito, oltre che dalla frequenza. Se il cibo indigerito viene vomitato dopo molte ore dal pasto è indicativo di un ritardo nello svuotamento dello stomaco e ciò può accadere per diverse cause che richiedono l'attenzione del proprio veterinario.
Alcuni animali molto voraci, possono vomitare il cibo tal quale che hanno appena ingerito. In questo caso, come detto, il cane tende a rimangiarsi il contenuto vomitato. Lo stesso può avvenire anche quando si instaura una competizione per il cibo. Il consiglio è di provare a porre le rispettive ciottole in posizioni più distanziate. Anche questo tipo di vomito, a meno che non sia un evento del tutto occasionale, non va comunque sottovalutato o considerato normale. Può essere indice di patologie sottostanti spesso subdole e con decorso lento ma progressivo.

Vomito cronico

Le cause di vomito cronico, cioè che dura da più di 5 giorni o che si ripresenta più volte in un breve periodo, possono dividersi essenzialmente in patologie gastro-intestinali ed extra-intestinali. All'interno di questi due gruppi ricadono numerose patologie, con gravità e decorso anche molto diverso. È essenziale iniziare un corretto percorso diagnostico, che prevede accertamenti simili a quelli descritti per il vomito acuto: esami del sangue completi, esami delle urine e delle feci, radiografie ed ecografia addominale ed eventuali esami del sangue aggiuntivi specifici per l'intestino e gli organi addominali per escludere o confermare i principali sospetti. Tra le cause ci sono ad esempio, sub-ostruzioni intestinali, ulcere, IBD o infiammazione cronica, disbiosi intestinale, neoplasie, parassitosi gravi, malattie endocrine, malattie gravi di fegato, pancreas e reni. In alcuni casi, una volta identificata la causa, si rendono necessari accertamenti ulteriori, come ad esempio TC o endoscopia per descrivere in modo più preciso il tipo di patologia e gli organi coinvolti.

Il vomito cronico è uno dei segni principali di IBD, insieme o in alternativa a sintomi come nausea, perdita di peso, riduzione dell'appetito o appetito capriccioso, riduzione della vitalità dell'animale, diarrea, flatulenza e problemi dermatologici. Questa patologia è complicata, sia per molte caratteristiche sovrapponibili ad altre malattie, ma soprattutto perché ha numerose sfumature, che possono comparire in modo diverso in un animale rispetto ad un altro. Anche la risposta alle terapie è spesso personale a seconda dell'animale. Ciò che accomuna la maggior parte dei casi è la condizione di disbiosi intestinale, che può precedere o essere associata all'infiammazione intestinale cronica. Per questo motivo, se c'è il sospetto o la diagnosi di IBD, conviene caratterizzare e monitorare la disbiosi intestinale durante l'evoluzione della malattia, in modo da verificare che le cure in atto stiano riportando il microbiota intestinale verso l'eubiosi, fondamentale per regolare a lungo termine la salute dell'animale.

A questo link trovi un approfondimento su cause, conseguenze e terapia della disbiosi intestinale nel cane e nel gatto.

Come intervenire

Quando il vomito non si risolve spontaneamente entro qualche ora, è consigliato eseguire ulteriori accertamenti per poter impostare il trattamento più adatto in relazione alla causa. In attesa degli esiti degli esami, il veterinario valuterà se iniziare una terapia di supporto, somministrando fluidi ed elettroliti per via intravenosa e farmaci antiemetici, ad esempio che bloccano il riflesso del vomito, solo dopo aver escluso eventuali occlusioni gastro-intestinali.

Quando si sospetta che il vomito sia legato ad una problematica intestinale cronica, come IBD o disbiosi, conviene iniziare subito un percorso diagnostico e terapeutico appropriato e seguito periodicamente dal proprio veterinario ed eventualmente da un nutrizionista, visto il forte legame tra infiammazione, disbiosi e alimentazione, prima che la patologia progredisca diventando via via più grave e difficile da gestire.


Cosa puoi fare a casa

Moltissime volte il vomito è autolimitante, cioè termina da solo dopo pochi episodi. In questi casi, o nell'attesa di essere visti dal proprio vet, per ridurre lo stimolo del vomito, a casa è consigliato sospendere la somministrazione di cibo e acqua per alcune ore (in ogni caso non più di mezza giornata). Successivamente è bene ricominciare a fornire piano piano acqua e cibo, preferendo piccoli pasti frequenti, energetici, a base di cibo umido, con poche fibre e pochi grassi, in modo da favorire un più rapido svuotamento dello stomaco verso l'intestino. Attenzione a non tenere l'animale a digiuno troppo a lungo, soprattutto se già debilitato o nel caso di gatti sovrappeso, che potrebbero incorrere in gravi problematiche legate ad una restrizione improvvisa della quantità di cibo.

Se sospetti che la causa del vomito nel tuo animale possa essere una patologia cronica puoi fare il Disbiosi Quest per indagare il grado di disbiosi intestinale.

Riassumendo...

...per identificare cause e possibili terapie, quando il proprio animale vomita bisogna innanzitutto distinguere il vomito dal rigurgito, a seconda della presenza o assenza dei segnali che lo precedono.
Ulteriormente bisogna differenziare il vomito acuto, cioè di breve durata, dal vomito cronico, che dura da più di 5 giorni o che si ripresenta spesso in poco tempo.
Alcune caratteristiche nell'aspetto e nella frequenza del vomito possono aiutare a comprenderne la causa e la gravità.
Molte volte uno o pochi episodi di vomito che non compromettono lo stato generale dell'animale e passano da soli, sono causati da un'indigestione alimentare, come avviene nell'uomo. Se l'animale invece sta molto male è opportuno contattare con urgenza il proprio veterinario.
Quando il vomito si ripresenta più di una volta a distanza di qualche giorno o settimana è opportuno parlarne con il proprio veterinario e approfondirne le cause con esami specifici; spesso al vomito si associa una condizione di disbiosi intestinale che può essere indagata e trattata.

    Bibliografia

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    Federica Andreatta

    Medico Veterinario laureato all’Università di Padova, prima in Scienze e Tecnologie Animali e successivamente in Medicina Veterinaria. Ho lavorato a un progetto di ricerca presso l’Università del Missouri (Columbia, MO, USA), dove ho studiato il ruolo del microbiota intestinale e di fattori genetici nell’influenzare lo sviluppo di neoplasie intestinali. Da febbraio 2021 collaboro con EuBiome allo sviluppo del Progetto Pet FMT sia dal punto di vista medico che della comunicazione.


    Cane con IBD guarito con il trapianto fecale
    Un caso di successo di trapianto di microbioma